AZIONE PARTECIPATA #00#  MADRE.Territori di cura verso ogni sè che vive

ORIGINE DELL'AZIONE

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una comunità temporanea di donne, un cammino, un rito, un’opera diffusa 


La prima azione partecipata dell'Ecomuseo della Valle di Rio Salso si è realizzata nell'anno 2022 attraverso la cura di Valentina Pagliarani che viene coinvolta come artista dall'Associazione Orlando di Bologna vincitrice del bando per le pari opportunità sostenuto dalla Regione Emilia Romagna. L'artista riceve l'incarico di fare una ricerca sugli ecofemminismi e quindi sulle donne che difendono la biodiversità di tutto il vivente. 

Il progetto artistico nasce dalla relazione tra l’artista e l’antica comunità montana della Valle di Rio Salso. Nel 2022 l’artista decide di riabitare con la sua famiglia Frassineta, unica casa rimasta nella Valle disabitata da oltre 60 anni. Negli ultimi due anni l’artista ha avviato un percorso di relazione con il luogo, attivando un processo partecipativo che ha chiamato: il ripopolo della Valle di Rio Salso. Nel maggio 2023 c'è il primo incontro in cui l'artista fa una chiamata agli ex abitanti della sua casa, invitandoli a Frassineta per un cerchio di storie in cui chiede loro di raccontarle la vita delle donne e degli uomini in quei luoghi.

Inizia così la sua raccolta di storie orali da parte di anziani che portano con sé lo sguardo della loro infanzia, occhi di bambini e bambine che osservavano la relazione tra uomo e donna e tra umano e natura. Madre trova la sua radice nei racconti e nel particolare gesto di una donna che quel giorno dona all’artista un lievito madre come gesto per sanare le sofferenze di tutte le donne dell’antica comunità. Da qui ha inizio un processo di cura e custodia del lievito madre che da maggio a ottobre ha portato con sé l’intento di farlo divenire gesto collettivo all’interno del progetto di E.lette.


nell’ambito di E.lette - Selvatiche paesaggi femministi
Capofila di e.lette è l'Associazione Orlando Centro delle donne di Bologna.
Progetto realizzato in parternariato con:
Attitudes spazio alle arti, Falling Book associazione culturale,
Comune San Giorgio di Piano, Comune di Bagno di Romagna, Nature Rock - Apprendimento Esperienziale.
Il progetto ha ricevuto il finanziamento della Regione Emilia-Romagna
nell’ambito del Bando per la presentazione di progetti rivolti
alla promozione ed al conseguimento delle pari opportunità e
al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere.
con l’accompagnamento e la cura di: Christian Mancini
azione partecipata nell’ambito del movimento ‘Ripopolo della Valle di Rio Salso’ / progetto Casa Elementare
con la partecipazione di: Marna Bartolini
Immagini fotografiche: Nicla Marzano
grazie per il sostegno nella ricerca a: Federica Langellotti, Gabriella Cocola
Grazie per il contributo all’azienda agricola Tirli e a Marta Bartolini


POETICA DELL'OPERA

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“La realtà che sostiene la vita ha un’essenza spirituale” dicono nel popolo amazzone Sapara “imparare nuovamente a pensare con le foreste è il primo passo per rendere ecologici i nostri comportamenti etici. E’ un appello a ricordarsi di chi siamo sempre stati e a renderci conto, quindi della possibilità che la nostra vita sia in continuità con quella che ci sostenta in un presente vivibile. O meglio, è un appello a ricordare un modo di vivere che si lasci guidare da un’antecedente forma vivente che ci nutre” (E. Kuhn, Come pensano le foreste).  Quella che definiamo crisi climatica altro non è che una crisi spirituale in cui abbiamo dimenticato la vita che ci connette agli altri esseri. Per ritrovare questa essenza vitale serve una resa da parte della specie vivente che cammina i passi più pesanti su questa terra: l’umano. Arrendersi è lasciar andare ogni pretesa umana di separazione di ogni cosa e tornare all’origine che ci riunisce. Come fare a riunirci? Si tratta di una rinuncia che scava nel profondo del nostro rapporto con l’alterità, che si radica nel sentire che c’è un noi e un’altra presunta altra Natura che si separa da quel noi. Come se il nostro Noi fosse il centro, un punto di partenza dal quale dare senso al tutto. La più grande malattia umana sta nel pensare la nostra esistenza creando continue rappresentazioni del mondo in cui viviamo ed esserne contemporaneamente separati. Pensiamo ma non sentiamo la vita, ed è questa la mancanza umana che ci fa chiudere invece di aprirci alla vita. E invece, noi umani non siamo l’unico genere di Noi su questo pianeta. Così come il genere maschile prevarica sul femminile creando un mondo in cui le donne sono razzializzate; così come moltitudini di minoranze umane sono oggetto di violenza, abusi e marginalizzazione. Così come nello stesso modo Gaia, la nostra madre terra è abusata, schiavizzata e conquistata con uno stesso trattamento di colonizzazione verso il suolo, gli animali e i vegetali. Serve perciò un nuovo patto, una promessa di alleanza. Non è più mother earth ma diventa un rapporto di lover earth. Serve firmare sotto pelle una cultura della cura, della gentilezza, dell’alleanza, dell’ascolto autentico. Serve il coraggio di parlare dell’amore, di quello stesso stato di coscienza che si crea nel generare un’altra vita e custodirla per accompagnarla alla vita. Dobbiamo farci tutti e tutte madri e camminare la nostra prima foresta: l’umano/a che siamo. Solo così possiamo apprendere come ‘divenire con gli altri’ (Haraway, The companion Species Manifesto). Ed è la donna che più di ogni altro umano può portare al centro di tutto questo il suo esserci come madre. Ciò che chiamiamo ‘crisi climatica’ ha bisogno che avanzino comunità di donne che si rimettano in cerchio e che camminino la terra per custodirla, passo dopo passo. ‘Dobbiamo lasciar morire il piccolo Io umano e aprirci all’io più grande da cui nasciamo’ così recitano i popoli della foresta Amazzonica (E. Kuhn, Come pensano le foreste). Madre è una comunità temporanea, è un cammino, è una costellazione di parole, è ritrovarci nel rito. E' un insieme di pratiche antiche, di tracce, di condivisioni, di scritture. E’ uno stare assieme che ci restituisce il nostro essere spirituali come esseri che appartengono al vivente. E’ una mappa viva che conduce in un cammino che percorrerà in silenzio il corpo di una montagna. È una stanza piena di parole e voci. E’ un forno acceso. E’ fuoco. E’ un cerchio di donne che canta. E’ un cerchio di uomini che sostengono e stanno a servizio del cambiamento. Madre è quando ‘la Terra è sotto di te, intorno a te e anche dentro di te’, è quando ‘noi siamo lei’ (T.N.Hann, Lettera d’amore alla Madre Terra). 


Valentina Pagliarani

AZIONE PUBBLICA E PRIMA OPERA DEL PATRIMONIO

MOSTRA
RESTITUZIONE PUBBLICA DEL PROCESSO PARTECIPATO 

PRESSO VILLA DELLE ROSE - MAMbo Museo d'arte moderna di Bologna
/ aprile 2024 /

Nell'ambito del progetto di E.lette - selvatiche. Paesaggi femministi promosso da Orlando Associazione a cura di Viviana Gravano (Attitudes spazio alle arti) e Samantha Picciaiola (Falling Book).

La mostra è visitabile presso l'ex stalla di Frassineta su richiesta.

l'esito dell'azione partecipata di Madre.Territori di cura per ogni sè che vive è stata invitata in mostra nell'ambito della restituzione pubblica del progetto in cui è stata prodotta E.lette - Selvatiche paesaggi femministi a cura di Orlando Associazione con la curatela di Viviana Gravano (Attitudes spazio alle arti) e Samantha Picciaiola (Falling Book). 

Tutti hanno una passione e questa è la mia! Sin dalla più tenera età ho deciso di coltivarla e da allora non ho mai smesso di imparare.