una scuola nel selvatico per la consapevolezza naturale di adolescenti e giovani, una comunità che si incontra tra pari e cresce assieme passo dopo passo!

Un programma annuale rivolto a chiunque voglia appartenere a un gruppo di ragazzi e ragazze che si incontra nel-con-per il bosco. 

RIVOLTO A RAGAZZI E RAGAZZE DAI 13 AI 17 ANNI 

E DAI 17 AI 22 ANNI 

care ragazze, cari ragazzi

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SIETE PRONTE/I ALLA LIBERTà D'ESPRESSIONE? PERCHÉ IN NATURA OGNI ESSERE VIVENTE È UN "SÉ, COSÌ!" VOGLIAMO INVITARVI AD UN TEMPO DI RICERCA DI VISIONE, ALL'AUTENTICITÀ E, CONTEMPORANEAMENTE, AL PIACERE DELLO STARE IN GRUPPO. "HOMEWALK" PER NOI SIGNIFICA INVITARVI AD UN TEMPO DI QUALITÀ ALL'APERTO DOVE VI PROPONIAMO UN'ESPERIENZA TRA TERRA E CIELO, UN TEMPO E LO SPAZIO PER CREARE AMICIZIE PROFONDE E, CERTAMENTE, ANCHE L'OPPORTUNITÀ DI ASSUMERSI IL RISCHIO DI MOSTRARVI COSÌ COME LO DESIDERATE. ESPLORATE IN SICUREZZA NUOVE VERSIONI DI VOI STESSI E LASCIATEVI ISPIRARE IN TUTTO CIÒ DALLA BELLEZZA DEL MONDO NATURALE. DETTO CON LE PAROLE DI ALBERT EINSTEIN: "GUARDA NEL PROFONDO DELLA NATURA E ALLORA CAPIRAI TUTTO MEGLIO." 


SENTIAMO CHE IN UN MONDO SEMPRE PIÙ TECNOLOGICO VI VOGLIAMO OFFRIRE UN'ESPERIENZA UNICA CHE VI CONDURRÀ A SCOPRIRE QUALCOSA IN PIÙ SULL'ESSENZA DELLA VITA ORIGINARIA, ISPIRANDOVI, COSI SPERIAMO, A DIVENTARE SEMPRE DI PIU CUSTODI ATTIVI DI VOI STESSI E DELLA TERRA CHE CAMMINATE. SARÀ UN'OPPORTUNITÀ PER ALLONTANARVI DAL FRASTUONO QUOTIDIANO E IMMERGERVI NEI RITMI DELLA NATURA, VOSTRA ALLEATA NELL'ESPLORAZIONE DEI SENTIERI INTERIORI.

LA BIOFILIA, IL NOSTRO AMORE INNATO PER LA VITA, SARÀ IL FILO CONDUTTORE DI QUESTA ESPERIENZA. ESPLOREREMO INSIEME LA VITA SENZIENTE DOTATA SEMPRE DI SENSO E PERCEZIONI, RISCOPRENDO COSÌ IL VALORE INTRINSECO, SACRO E ANCESTRALE GIÀ PRESENTE IN OGNI SÉ COSÌ. NON SI TRATTA SOLO DI UN'AVVENTURA TRA PRIMAVERA E ESTATE, MA DI UN PERCORSO DI CRESCITA PERSONALE CHE DESIDERIAMO ESTENDERE AD DIVENTARE UNA SCUOLA ANNUALE IN LINEA DELLE WILDERNESS AWARENESS SCHOOL A CUI CI ISPIRIAMO. INFATTI IN DIVERSE PARTI DEL MONDO ESISTONO SCUOLE COME QUELLA CHE VI STIAMO PROPONENDO CHE COINVOLGONO GRUPPI DI GIOVANI CHE SI INCONTRANO DURANTE TUTTO L'ANNO AL DI FUORI DELLA SCUOLA ISTITUZIONALE E SPERIMENTANO ASSIEME UN PERCORSO DI CRESCITA PERSONALE ATTRAVERSO LA RELAZIONE CON IL SELVATICO. SARETE GUIDATI DA UN GRUPPO DI MENTORI ESPERTI CHE, A LORO VOLTA, HANNO VISSUTO PROFONDE ESPERIENZE DI CONNESSIONE CON LA NATURA E CHE VI ACCOMPAGNERANNO NEL COMPRENDERE PIÙ A FONDO QUANTO VI STIAMO RACCONTANDO. VI UNITE A NOI?

cari genitori 

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“WILDERNESS AWARENESS SCHOOL” (Scuola del Selvatico)

 

Si tratta di un percorso parallelo alla scuola - con l’intenzione che si trasformi in scuola quotidiana - che consente a bambini e bambine, ragazzi e ragazze, di scoprire e vivere la dimensione naturale selvatica, che è al contempo strada per crescere interiormente come persona individuale e come parte di un gruppo, via per sviluppare una coscienza profondamente ecologica,  campo per l’apprendimento esperienziale.

Nasce dalla storia di alcune persone appassionatamente vive, attratte dalla natura selvatica e dalla natura umana, in modo speciale dall’infanzia, le quali, ad un certo punto della loro formazione, hanno sentito il bisogno di destrutturare, in se stessi e nelle loro vite, gli schemi appartenenti alla nostra cultura occidentale, per andare oltre le proprie zone di comfort e scoprire volti inediti di concetti quotidiani, come l’educazione, la scuola, l’apprendimento, la crescita.

 

DAL “DOVER STUDIARE” ALLA “LIBERTÀ’ DI IMPARARE”

 

La vita e l’apprendimento sono strettamente connesse, tanto che chi è vivo non può fare a meno di imparare.  Non imparare è impossibile, poiché la vita stessa è programmata, per legge naturale, all’apprendimento. Se così non fosse, non ci sarebbe evoluzione di alcun tipo. Proprio perché connesso strettamente alla vita e di importanza vitale, la natura ha predisposto che l’apprendimento sia collegato al piacere, a quelle leggi basate sull’attrazione, esattamente come la riproduzione. Imparare attiva la curiosità, diverte, appassiona. I cuccioli mammiferi imparano da sempre attraverso il gioco, l’esperienza libera e l’imitazione delle azioni dei grandi.

Il sistema educativo-scolastico che si è formato nella nostra cultura è fondato sulla necessità di controllare l’apprendimento misurandone i risultati: questo ha tramutato l’apprendimento in studio. Studiare, cioè assimilare concetti, consente di ripeterli e dunque dimostrare o meno di possederli. Il focus è il risultato dell’apprendimento, non l’apprendimento in sé. Purtroppo in questo modo, imparare perde vitalità ed entusiasmo e, a ben guardare, viene anche limitato e contenuto entro certi confini, quelli appunto controllabili in un risultato e che si possono raggiungere stando fermi e seduti. La scuola in tal modo, tende ad allontanarsi sempre di più dall’energia vigorosa della vita e dalle sue infinite possibilità, dal coinvolgimento appassionato dell’esperienza, nonché dall’apprendimento a tutto tondo che nulla esclude.

La Wilderness School restituisce all’apprendimento la sua qualità di libertà e la sua dimensione fondamentale di esperienza. I bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze sono i registi e i protagonisti dei loro processi di apprendimento. Qui trovano un ambiente, anche umano, che invita a connettersi con se stessi, a mettersi in ascolto delle proprie voci interiori, per carpire ciò che li attrae, la direzione della propria curiosità, le domande che si generano dentro di loro, ciò che desiderano scoprire, indagare, provare, agire, capire, approfondire. L’attenzione è focalizzata sul processo di apprendimento piuttosto che sul risultato, nella convinzione che sia il processo stesso significativo e denso di esperienze di crescita e sviluppo, a patto che possa essere vissuto e svolto senza fretta, con dedizione e coinvolgimento di tutto ciò che siamo: testa, cuore, mano, ovvero riflessione, emozione, azione. Non ci sono tempi prestabiliti di apprendimento, metterci più tempo significa approfondire non essere in ritardo.

L’adulto è un facilitatore del processo, che nutre profonda fiducia nel processo: sta in ascolto per aiutare a mettersi in ascolto, è intensamente presente e attento, e accompagna la ricerca, senza dare risposte ma sostenendo attivamente le domande e le azioni. Una volta che si è chiarita una direzione di indagine e ricerca, l’adulto aiuta a trovare e costruire strade concrete di indagine, creando occasioni, possibilità, spazi; portando materiali, offrendo spunti, idee, collaborazioni.

Nella fiducia che gli esseri viventi “escono fuori” per spinta vitale innata e che, per la stessa spinta, si esprimono, gli adulti non hanno come scopo l’educazione come “tirare fuori”. Nella fiducia che l’apprendimento sia un fatto spontaneo vitale, gli adulti non insegnano come “imprimere segni”: i bambini e le bambine tracciano liberamente i segni della propria espressione, e trasformano potenzialità in competenze effettive attraverso l’esperienza libera, non secondo il programma di qualcuno.

Certo, l’esperienza è accompagnata dagli adulti attraverso lo stare insieme. Perché è in questo stare insieme il cuore e l’essenza della crescita umana. A patto che sia uno stare insieme di qualità, in cui l’adulto è volto alla protezione e custodia della vita, delle sue leggi, è disposto all’ascolto, è capace di valorizzare ogni voce, anche propria, all’interno del gruppo, e facilita le connessioni, la collaborazione, la comprensione, l’identità singola e la cooperazione, la realizzazione dei bisogni sia individuali che collettivi.

Il gruppo è vissuto come comunità basata sul dialogo e sulla circolarità. La base dialogica consente a ciascuna voce di poter emergere ed essere ascoltata, permettendo quella meravigliosa alchimia di coesistenza di individuo e collettività. Consente al gruppo di prendere le decisioni su base comune, di non avere regole fissate a priori bensì accordi comuni basati sui bisogni reali del presente di ciascuna e ciascuno, di poter sempre proporre un cambiamento degli accordi presi in base a ciò che è vivo ora, di poter vivere appieno il conflitto lasciando che germogli i suoi doni di relazione. La circolarità consente alle persone di non rivestire ruoli definiti se non sulla base della naturale condizione che porta l’adulto a custodire e il piccolo a sentirsi al sicuro: dal punto di vista della crescita e dell’apprendimento, tutti hanno da imparare e si stanno evolvendo, tutti commettono errori e da essi imparano, nessuno ha il titolo di “arrivato” o “sapiente”, ciascuno e ciascuna, grande o piccolo che sia, ha proprie competenze, che può offrire e condividere. La comunità può in tal modo sviluppare la propria sapienza collettiva, quell’insieme di conoscenze vive perché nate dal dialogo, dall’interrelazione, dalla cooperazione, dai sentimenti e bisogni vivi che il gruppo ha nel presente. In tal modo il gruppo diviene esso stesso un’entità fatta di interconnessione, in cui riconoscersi, conoscersi e conoscere, esprimersi e accogliere, celebrare la propria e altrui presenza nel mondo, dare e ricevere supporto.

I genitori fanno parte di questa comunità?  
A nostro avviso, si tratta di una domanda complessa a causa dello stile di vita che va per la maggiore nelle famiglie di oggi.  Nella nostra esperienza, e non solo, abbiamo osservato che spessissimo la compresenza di genitori e figli in processi di apprendimento, genera alcuni problemi. Nella grande maggioranza dei casi, genitori e figli stanno insieme per poco tempo: nella nostra società, la scuola ospita per molte ore i figli sottraendoli alla vita degli adulti, mentre gli adulti a loro volta sono separati dalla vita dei loro figli stando nei rispettivi luoghi di lavoro. In qualche modo è diventato normale che la condivisione famigliare sia ridotta a poche ore serali, e che le proprie attività della giornata possano essere condivise con i soli coetanei. Ne nasce una distanza interiore, una ridotta intimità che impedisce il lento svolgersi di fiducia reciproca, che spesso determinano tensioni e preoccupazioni dei genitori verso i figli,  e una conseguente ansia di controllo. Un altro problema è che c’è poca abitudine a concepire l’apprendimento come un’attività libera, e può capitare che i genitori, mossi dalla volontà positiva di spingere i propri figli a migliorare, agiscano in realtà ostacolando il processo di apprendimento. Inoltre, poichè ci stiamo disabituando a vivere all’aperto, tendiamo a considerare pericolose situazioni semplicemente rischiose, e il clima, il sudare, il movimento fisico, la vicinanza al fuoco, l’uso di utensili da lavoro, a volte possono generare crisi di apprensione nei genitori impreparati. Per non parlare di tutti quei conflitti che nascono con i figli come riflesso della propria infanzia, o per la tendenza a proiettare su di loro le proprie aspirazioni.

Nostra intenzione è che i genitori non vivano questo spazio come un luogo dove parcheggiare i loro figli,  vorremmo supportare le famiglie a colmare il bisogno di tempo e realtà condivisi, e al contempo desideriamo che i genitori non pressino i figli con quelle ansie di controllo generate dalla scarsa connessione. Vorremmo che questo percorso potesse offrire a genitori e figli degli spazi in cui conoscersi, e allo stesso tempo vorremmo però che essi si conoscessero in una luce nuova, fuori dalle rispettive zone di comfort. Per questo, non c’è una regola fissa e rigida che vieta ai genitori di partecipare con i propri figli, e dall’altra parte l’invito che facciamo ai genitori è di dedicarsi a destrutturare alcune convinzioni pedagogiche prima di sedersi attorno al fuoco in questa comunità.  

Pensiamo che ci sia una fase di transizione inevitabile, in cui i genitori che lo desiderano possono dedicarsi a disimparare una serie di impostazioni automatiche in ciò che comunemente si crede debbano essere l’educazione e la scuola. Vengono quindi offerti percorsi paralleli dedicati ai genitori, in cui sperimentare ciò che i loro figli sperimentano, mantenendo però l’attenzione su se stessi e sulla propria crescita, per scoprire come facilitare i processi di crescita anziché forzarli o controllarli con apprensione, essere custodi piuttosto che controllori.

calendario, organizzazione e costi

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> Calendario

Prima sessione
weekend autunno/inverno/primavera:

Arrivo il venerdì alle ore 17.30/18.00
e conclusione la domenica alle ore 17.00

- dal 13 al 15 dicembre 2024
- dal 14 al 16 febbraio 2025
- dal 4 al 6 aprile mese 2025

Sessione estiva:
dal 20 al 26 luglio 2025
(inizio il 20 alle ore 18.00 e conclusione il 26 alle ore 12.00)


> Modalità residenziali

Homework è un percorso residenziale che prevede di dormire con tenda propria o condivisa con altri/e o in Yurta a seconda delle stagioni. è necessario avere con sè un equipaggiamento idoneo alla stagione in corso, impermeabile da pioggia e scarpe da trekking. Con l'iscrizione sarà inviato un vademecum con alcuni consigli.

> Dove si svolge

Il programma di Homewalk si svolge nella sede di Casa Elementare - scuola di consapevolezza naturale in via Rio Salso, 21 a Frassineta nella Valle di Rio Salso a pochi minuti dal comune di Bagno di Romagna (FC). Per chi arriva in treno si scende alla stazione di Cesena e poi c'è un autobus che porta fino al comune di San Piero in Bagno.

> Quote di partecipazione

La quota di partecipazione è di
- € 140 per i weekend autunno-inverno-primavera (cibo non incluso)
- € 450 per la settimana della sessione estiva (cibo incluso)

> TESSERA E ASSICURAZIONE 

 

Per chi non  è già socio è necessario tesserassi per l’anno in corso versando la quota di € 20 che comprende tessera + assicurazione.
 
E' possibile partecipare anche alle singole sessioni.

Le fasce d'età alle quali ci rivolgiamo sono 13-17 anni e 17-22. In base alle iscrizioni i ragazzi e le ragazze verranno divisi in gruppi. 

CHI VI ACCOMPAGNA

CHRISTIAN MANCINI 

Ecologo, facilitatore, esperto di biofilia e di apprendimento esperienziale. Da oltre 10 anni lavora come formatore in Experiential Learning e Outdoor Education e promuove la conoscenza della pedagogia del selvatico e dell’ecologia profonda. Nella sua ricerca intende la formazione in natura come processo di trasformazione graduale da ego a eco, da individuo separato a parte consapevole della rete interdipendente della vita, da controllo a prendersi cura, da dominio a dialogo mutuo. in ogni te c’è un pò di me.

RAFFAELLA CATALDO 

Insegnante, esperte in apprendimento naturale, didattica esperienziale, pedagogia non direttiva e biofilia. opera dal 1995 nell’ambito della crescita personale, unschooling, homeschooling e dal 2015 nella formazione esperienziale in natura e outdoor education.

VALENTINA PAGLIARANI 

Nella sua esperienza unisce le arti performative e  di comunità  all'educazione esperienziale. Da oltre 10 anni è immersa in pratiche attive che sperimentano un’educazione libera, consapevole e biofilica. Come mamma e come accompagnatrice di bambini/e e ragazzi/e, si sta prendendo cura di percorsi di educazione naturale nel e con il selvatico, interrogandosi su quanto la relazione e il con-tatto con la selva abbia a che fare la crescita e la riconnessione umana fin dalla prima infanzia.

NICCOLO' BERTINI 

Educatore esperienziale, guida ambientale escursionistica e istruttore di sopravvivenza, amante delle relazioni ecologiche tra esseri viventi. nella sua formazione si è dedicato, oltre alla natura selvatica, anche a quella umana entrando a far parte di Nature Rock, dove ha acquisito competenze in ambito educativo. Ama vivere e raccontare la natura in tutte le sue forme, stupirsi e condividere stupore per le meraviglie del vivente ( e non) come  motore per la crescita interiore.